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SACE e BPER al fianco di Cartiere Carrara

  • SACE e BPER al fianco del Gruppo Cartiere Carrara con un Finanziamento di 5 milioni, concesso da BPER, assistito da Garanzia Green di SACE.
  • L’operazione è finalizzata al finanziamento di spese sostenute per il progetto delle piantagioni policicliche della società La Badia Soc. Agr. Srl parte del Gruppo Cartiere Carrara per la forestazione di un tratto della autostrada A11 in provincia di Lucca. 
  • Cartiere Carrara è oggi uno dei principali gruppi cartari a produzione integrata in Europa. Tecnologia, attenzione all’ambiente e cura delle persone sono i pilastri della Società ancora oggi in espansione e presente nel mercato europeo.

Comunicato Stampa

Roma, 24 febbraio 2024. BPER ha perfezionato un finanziamento di 5 milioni di euro con Garanzia Green di SACE a favore di La Badia Soc. Agr. Srl, società facente parte del Gruppo Cartiere Carrara, per finanziare i costi e spese da sostenere in relazione alle attività che costituiscono un progetto di forestazione finalizzato al perseguimento dei seguenti Obiettivi Ambientali, che mira all’implementazione di piantagioni policicliche e la riqualificazione del territorio circostante, anche attraverso attività di formazione mirate.

Grazie a questa iniziativa, la società darà un contributo significativo alla mitigazione dei cambiamenti climatici, sostenendo al tempo stesso le attività economiche legate alla prevenzione della deforestazione e del degrado forestale. L’operazione permetterà inoltre di sviluppare progetti finalizzati a promuovere pratiche corrette per il ripristino e la gestione sostenibile delle foreste, oltre a incentivare l’agricoltura rigenerativa. Le Piantagioni Policicliche fanno parte del più ampio progetto “La Carta che Pianta Alberi”, che ha già portato alla messa a dimora di oltre 15.000 alberi nelle aree adiacenti agli stabilimenti di Cartiere Carrara, a Capannori e Badia Pozzeveri, in provincia di Lucca.

L’iniziativa del Gruppo di inserisce nelle politiche di efficientamento energetico: sin dalla sua fondazione, la realtà punta su fonti rinnovabili e limita le emissioni di anidride carbonica e altri gas serra, risparmiando il 25% dei consumi idrici rispetto alla media del settore.

Ad oggi, il Gruppo sta proseguendo nel suo percorso di espansione del business in Italia ed in Europa, privilegiando la creazione di valore nel lungo periodo.

Cartiere Carrara è oggi uno dei principali player cartari a produzione integrata in Europa. Con 7 poli produttivi in Italia, circa 850 dipendenti e una capacità produttiva di 300 mila tonnellate di carta tissue in pura cellulosa e in carta riciclata il Gruppo distribuisce prodotti in 50 paesi europei ed extra-europei.

I prodotti di Cartiere Carrara hanno a cuore da sempre l’ambiente e il benessere del Pianeta e delle future generazioni, con un processo produttivo che unisce esperienza, qualità, innovazione e sostenibilità ispirandosi ai principi dell’economia circolare.

Mario Carrara, Vice President & Chief Growth Officer: “La sostenibilità è da sempre parte del nostro DNA. Abbiamo costruito l’azienda su questo principio, adottando un approccio responsabile che integra il rispetto per l’ambiente in ogni aspetto del nostro operare e l’adesione al Global Compact delle Nazioni Unite, del 2024, rafforza ulteriormente il nostro percorso di responsabilità e trasparenza in ambito ambientale, sociale e di governance. L’idea di avviare un progetto di forestazione è nata molti anni fa, quando ancora questi temi non erano al centro del dibattito. Abbiamo acquisito terreni nel tempo con l’obiettivo di preservare le aree naturali vicine ai nostri stabilimenti e sviluppare iniziative con una valenza anche educativa. Questo finanziamento, che rafforza il nostro rapporto virtuoso con SACE e BPER, dimostra come la collaborazione tra imprese e sistema finanziario possa essere un motore di sviluppo per progetti sostenibili e rappresenta un’ulteriore conferma del nostro impegno quotidiano per la sostenibilità, non solo come principio guida, ma come elemento concreto del nostro modo di operare. Investire nella tutela dell’ambiente e nella formazione delle nuove generazioni rappresenta per noi una scelta strategica di lungo periodo, che si traduce in azioni concrete per la salvaguardia del territorio e per promuovere un uso più consapevole delle risorse”.

Valerio Alessandrini, Senior Relationship Manager Centro di SACE ha dichiarato: “Il Gruppo Cartiere Carrara è un esempio di sostenibilità e innovazione e siamo lieti di aver contribuito, insieme a BPER, a potenziare i progetti di forestazione già avviati dal Gruppo a partire dal 2020. Questa operazione ha un impatto significativo sull’ambiente, in quanto punta alla naturalizzazione di aree prossime ai siti produttivi della realtà. Cartiere Carrara ha saputo coniugare una strategia vincente basata sull’efficienza produttiva con continui investimenti in R&D, da loro stessi definita «A sustainable growth», con i nostri strumenti, che si sono rivelati una risposta concreta al loro bisogno di crescere in modo sostenibile nel rispetto dei principi ESG salvaguardando l’equilibrio economico finanziario aziendale.”

Massimo Lanzarini, Responsabile Corporate di BPER, aggiunge: “BPER è lieta di supportare un’iniziativa che coniuga innovazione e sostenibilità, contribuendo in maniera significativa al tema della tutela ambientale. Da sempre sosteniamo progetti che promuovano una gestione responsabile delle risorse e una crescita in ottica ESG. Questo finanziamento si aggiunge a molti altri interventi messi in campo per promuovere le eccellenze italiane e il loro percorso di crescita”.

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Polycyclic Plantations

In the area of Badia Pozzeveri, not far from our production hub in Capannori, we set up a series of continuous cycle plantations where trees and shrubs with different growth and cutting patterns coexist. They are constantly replanted after cutting, or grow back autonomously from shoots, thus guaranteeing constant natural coverage over time. From the eco-environmental standpoint, polycycle plantations requalify a flat area that used to have only residual agricultural value, improving the local habitat, regulating the absorption of rainwater, and conserving carbon stock in the soil. 

Natural polycyclic plantations are usually composed of an alternation of: 

  • Medium–long-cycle plants, cut at 15–40-year intervals from planting (hazelnut, cherry, oak, maple, ash, linden) for wood used as structural timber or for manufactured products.
  • Short-cycle plants, cut at 8–14-year intervals from planting (in particular poplar) for the production of paper or packaging.
  • Very short-cycle plants, cut at 6–7-year intervals from planting (e.g. plane) and used as firewood.
  • Shrubs that are not cut, and contribute to maintaining soil coverage.

 

This varied composition ensures that the different species are cut at different times, allowing any intervention to have a modest impact on the landscape and on the habitats created. Furthermore, the limited agricultural practices required by this management approach allow for preservation of the carbon stock in the soil, and avoid further aggravating global warming due to the massive repetition of tree cutting and replanting.

This type of planning and management of the woods – which includes the permanence of at least 30-40% of the trees after each cutting cycle – allows us to pair different productive species (namely those providing firewood, structural or construction timber, and wood for the production of cellulose) with the logic of permanent topsoil coverage and biodiversity protection.

The wood management method created by polycyclic plantations entails multiple benefits: productive, visual, bio-ecological benefits in terms of habitats for animal species (protecting local biodiversity), regulation of rainwater, and conservation of carbon stock in soil. All thanks to the limited cutting practices (and the permanence of a large part of the woods), which however supply local production chains, including those dedicated to poplar wood and to cellulose production for paper manufacturing.

Piantagioni policicliche

Nell’area di Badia Pozzeveri, non lontano dal polo produttivo di Capannori, è stata avviata la realizzazione di una serie di piantagioni a ciclo continuo, in cui convivono alberi e arbusti con tempi di crescita e diversi – continuamente ripiantati dopo il taglio, o caratterizzati da una ricrescita autonoma tramite polloni –, in modo che sia garantita una copertura naturale costante nel tempo. Dal punto di vista eco-ambientale, le policicliche vanno a riqualificare un’area pianeggiante in precedenza caratterizzata da residuali valenze agricole, apportando benefici all’habitat locale, alla regolazione delle acque piovane e alla conservazione degli stock di carbonio nel suolo.

Le piantagioni policicliche di tipo naturalistico sono di norma composte da un’alternanza di:

– piante a ciclo medio-lungo con taglio a intervalli di 15-40 anni dall’impianto (noci, ciliegi, querce, aceri, frassini, tigli), il cui legno viene impiegato come legno strutturale o per manufatti;
– piante a ciclo breve con taglio a intervalli di 8-14 anni dall’impianto (in particolare pioppi), impiegati per la produzione di carta o di imballaggi;
– piante a ciclo brevissimo, con taglio a 6-7 anni dall’impianto (es. platani), impiegate come legna da ardere;
– arbusti, che non vengono tagliati e che contribuiscono a mantenere la copertura del suolo.

La composizione variegata determina un prelievo delle diverse specie in periodi distinti, consentendo un modesto impatto degli interventi di taglio sia sul paesaggio che sugli habitat creati. Inoltre, le limitate pratiche agricole richieste da questa gestione permettono una conservazione dello stock di carbonio nel suolo, evitando un aggravio del riscaldamento climatico dovuto al ripetersi massivo degli interventi di prelievo degli alberi e successiva messa a dimora.

Questo tipo di progettazione e di gestione del bosco – che prevede la permanenza di almeno il 30-40% degli alberi dopo ogni ciclo di taglio – permette di accoppiare valenze produttive differenti (quali il prelievo di legname da ardere, con funzione strutturale o costruttiva e per la produzione di cellulosa) con logiche di copertura permanente del soprassuolo e di tutela della biodiversità.

La modalità di gestione di bosco creato dalle piantagioni policicliche porta molteplici benefici di tipo produttivo, visivo, bio-ecologico e di habitat per specie animali (a tutela della biodiversità locale), di regolazione delle acque piovane, di conservazione dello stock di carbonio nel suolo. Il tutto proprio grazie alle limitate pratiche di taglio (alla permanenza di una parte importante del bosco) che tuttavia sono in grado di alimentare filiere produttive locali, tra cui quella del pioppo e della produzione cellulosa per la fabbricazione di carta.

Kilometroverde® - Lucca.

L’iniziativa nasce in collaborazione con Rete Clima e si tratta di un intervento di forestazione lineare di circa un chilometro, lungo il tratto sud dell’autostrada A11 compreso fra Lucca e Capannori, adiacente agli stabilimenti aziendali. Qui è stata realizzata una piantagione arborea e arbustiva su terreni prima spogli e ricostituito un bosco tipico toscano al posto di un’esistente area boschiva di neoformazione e di limitato valore forestale ed ecosistemico. L’area è stata ripopolata con specie arboree e arbustive autoctone, dando vita a un tipico bosco dell’area toscana, la cui diffusione si è molto ridotta negli ultimi decenni a causa dell’espansione agricola e industriale. La tipologia di foresta lineare rappresenta una strategia innovativa per la zona, destinata ad avere una funzione protettiva e di mitigazione degli impatti ambientali locali. Il kilometroverde Lucca nel tempo assumerà infatti una triplice funzione: quella di barriera di separazione fisica e visiva tra territorio e autostrada, quella di fascia boschiva (un vero e proprio polmone verde) in grado di catturare gli inquinanti particellari prodotti dal traffico veicolare (le ben note PM) e quella di strumento concreto per la realizzazione di una strategia di sviluppo della continuità naturalistica rispetto ai tratti di bosco già esistenti. L’impatto positivo di questo intervento non si limita al territorio: come tutte le iniziative di nuova forestazione, kilometroverde Lucca permetterà di incrementare l’assorbimento complessivo di CO2 contribuendo così a mitigare gli effetti del riscaldamento climatico globale.
La messa a dimora del nuovo tratto boschivo è avvenuta nel 2020 a cura di dipendenti e collaboratori dell’azienda che ne continuano la cura e la manutenzione.

Kilometroverde Lucca sarà certificato secondo lo standard PEFC relativo alla Gestione Forestale Sostenibile.

Il gruppo Cartiere Carrara celebra i 150 anni di storia
Con l’acquisizione del gruppo Caldaroni nasce il Gruppo Cartiere Carrara, che apre la strada a una nuova crescita e a traguardi futuri.
Le attività della famiglia Carrara vengono riunite sotto l’egida di Cartiere Carrara S.p.A., unificando così le loro risorse e consolidando la propria posizione nel settore.
Il ramo “Mario Carrara” della famiglia decide di riprendere le attività precedentemente escluse dalla cessione del 2002 partendo da Cartiera Carma da sempre di esclusiva proprietà. Con un nuovo slancio, rientra nel mercato professionale e consumer del tissue.
Il cambio di millennio porta nuove opportunità. Cartoinvest viene ceduta alla multinazionale SCA.
Cartoinvest diventa il licenziatario esclusivo per l’Europa del marchio Kleenex, confermando così il proprio ruolo di leader nel mercato europeo del tissue.
Nasce il Gruppo Cartoinvest, che assume il controllo di ben dodici società sia in Italia che in Europa, consolidando ulteriormente la loro presenza e influenza nel settore.
Nello storico stabilimento di Pietrabuona viene avviata la prima Macchina Continua per la carta tissue, introducendo importanti innovazioni tecnologiche nel processo di produzione.

La famiglia Carrara fa il proprio ingresso imprenditoriale nel settore della produzione di carta avviando una cartiera a Pietrabuona per la produzione di carta da paglia.