L’articolo descrive come evolve il processo produttivo della carta, quali sono le fasi principali per generare e innovare prodotti di qualità usando un approccio sostenibile.
La carta è oggi un prodotto industriale ottenuto con macchine che permettono di ricavare fogli sottili e molto flessibili, grazie alle sostanze ricche di fibra vegetale ricavate dalla deposizione in acqua.
La maggior parte della carta viene prodotta partendo dalla pasta di legno ricca di cellulosa, che viene frantumata, in grandi contenitori, con l’aggiunta di acqua e sottoposta a pressioni meccaniche con lame rotanti. Dopo ulteriori lavaggi, il materiale viene trasformato in grandi fogli di carta attraverso l’uso di macchinari di varie dimensioni e caratteristiche. Infine, i fogli di carta vengono lavorati ulteriormente a seconda delle esigenze della produzione.
La carta viene prodotta con processi industriali che comportano impatti ambientali connessi all’utilizzo di materie prime e di energia.
Evolvere il processo produttivo della carta significa generare prodotti di qualità ed essere sostenibili.
Sostenibilità intesa come:
- innovazione nei modelli di business, nei processi industriali, nelle infrastrutture e nei servizi;
- progresso ed evoluzione, in modo misurabile e trasparente.
La sostenibilità, con i suoi 3 pilastri, ambientale, sociale, economica, diventa valore di riferimento essenziale nelle strategie aziendali. Sostenibilità è inteso come driver strategico che produce valore.
Sulla base dei principi di responsabilità sociale d’impresa, un’azienda sostenibile contribuisce alla tutela dell’ambiente e al progresso sociale. Un’azienda che pone il rispetto dell’ambiente al centro delle sue scelte è una realtà affidabile, lungimirante e capace di generare valore.
Assumere un approccio sostenibile significa fare una scelta strategica, perché innovare i modelli di business, migliorare l’efficienza nell’uso delle risorse, ridurre gli impatti ambientali, è determinante dal punto di vista della competitività economica e della produttività.
La filiera della carta è diventata nel corso del tempo sempre più consapevole della propria responsabilità e delle proprie potenzialità, in termini di uso efficiente delle risorse naturali, gestione responsabile delle foreste, utilizzo di materiali provenienti da riciclo, recupero e valorizzazione degli scarti di produzione.
Innovare i processi aziendali significa apportare un miglioramento in termini di:
- migliore efficienza nell’uso delle risorse;
- riduzione dell’impatto ambientale;
- risparmio energetico;
- contenimento emissioni CO2.
Il ciclo produttivo della carta inizia con l’ingresso della materia prima, la cosiddetta fase di stoccaggio, prosegue con la lavorazione e si conclude con l’ottenimento del prodotto finito.
I componenti principali della carta sono naturali e rinnovabili ed i prodotti, dopo il loro impiego, sono riciclabili, biodegradabili e compostabili. La materia prima utilizzata proviene prevalentemente dal legno, la fonte di cellulosa più ampiamente disponibile in natura.
L’industria della carta tradizionalmente votata all’impiego di risorse povere e di scarto ha sviluppato tecnologie che consentono il riciclo delle fibre di cellulosa.
Per un’azienda cartaria, immettere nel processo produttivo materie prime sostenibili significa stoccare materiali certificati ai fini di una gestione sostenibile delle foreste e della capacità rigenerativa del capitale naturale.
In Italia, oltre il 90% delle fibre vergini impiegate dall’industria cartaria proviene da foreste certificate secondo schemi di gestione sostenibile riconosciuti internazionalmente.
1. Preparazione dell’impasto
Nel settore cartario, per preparazione dell’impasto si intende la sospensione in acqua della materia prima cioè la cellulosa, che viene inserita all’interno di un macchinario spappolatore chiamato pulper.
Il pulper è una vasca in acciaio in cui avviene la miscelazione e la formazione di un impasto omogeneo della cellulosa con acqua, proveniente dal processo di chiarificazione.
In questa fase, la componente acqua, nell’industria cartaria, assume un ruolo molto importante in termini di sostenibilità aziendale.
La gestione delle risorse idriche che si traduce in contenimento di consumi e prelievi di acqua, presenta diverse criticità, in larga parte legate alle crescenti pressioni della domanda rispetto alla disponibilità naturale.
Innovare i processi aziendali in chiave sostenibile significa, anche, fare un uso efficiente dell’acqua, consentendo un risparmio idrico, una riduzione delle perdite ed una corretta gestione.
2. Formazione e asciugamento del foglio
La formazione e l’asciugatura del foglio sono, nel processo produttivo della carta, le fasi successive dello stoccaggio. Da queste due fasi dipendono l’uniformità, la resistenza e la grammatura della carta.
Il processo di formazione può essere realizzato attraverso diverse tecniche, tra cui quella a tela, costituita da un anello a tessuto reticolare rotante in continuo, che agisce come un setaccio. La polpa di cellulosa viene versata su una superficie drenante che permette l’evacuazione dell’acqua e la separazione della cellulosa dalle altre impurità.
Successivamente, inizia il processo di filtrazione e pressione, durante il quale l’acqua viene separata dalla cellulosa grazie all’azione di rulli o di pressioni meccaniche.
L’ultima fase prevede l’asciugamento del foglio con aria calda e vapore. In questo modo, la cellulosa viene compattata e trasformata in un foglio di carta.
Le acque derivanti da questo processo vengono inviate in parte riciclate ed in parte inviate allo scarico.
Secondo il rapporto Rapporto ambientale dell’industria cartaria italiana 2019- Assocarta, il consumo di acqua si è fortemente ridotto nel tempo: circa il 50% viene continuamente riciclata e reintegrata nel processo produttivo.
3. Allestimento finale
La fase finale del processo produttivo della carta consiste nell’allestimento della carta per la vendita o l’uso finale.
Durante questa fase, il foglio continuo viene arrotolato in grandi bobine a fine macchina. La carta può essere tagliata in formati specifici, piegata, stampata o confezionata, a seconda delle esigenze.
Le tecniche di confezionamento della carta sono state oggetto di innovazione negli ultimi anni, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale del processo di produzione. Ad esempio, diverse aziende del settore cartario, utilizzano imballaggi a base di materiali riciclati e biodegradabili, o cercano di ridurre l’impiego.
Uno degli indicatori importanti per misurare la sostenibilità ambientale di un’impresa è l’utilizzo di materiali rinnovabili e/o riciclati. Anche nella fase di imballaggio, i materiali utilizzati provengono prevalentemente da attività di riciclo.
Cartiere Carrara è una delle principali aziende in Italia e in Europa nella produzione integrata di carta tissue. Con 7 siti produttivi in Italia e 800 dipendenti, ha una capacità produttiva di 300 mila tonnellate all’anno di carta tissue in pura cellulosa e in carta riciclata, servendo clienti in 50 paesi europei ed extraeuropei.